Ai periti agrari e agli agronomi della provincia di Foggia

Si riporta il discorso tenuto da un nostro convittore, Antonio Vocale, in occasione della 7a Giornata del perito Agrario della Provincia di Foggia

Rivolgo a voi tutti il saluto degli studenti dell’Itas “Michele Di Sangro” di San Severo.
Sono Antonio Vocale e frequento la classe terza.Dopo il biennio ho dovuto scegliere tra i due indirizzi attivi presso il nostro Istituto:
- “Produzioni e trasformazioni” nel quale vengono approfondite le problematiche collegate all’organizzazione delle produzioni animali e vegetali, alle trasformazioni e alla commercializzazione dei relativi prodotti, all’utilizzazione delle biotecnologie.
- “Viticoltura ed enologia” nel quale vengono approfondite le problematiche collegate all’organizzazione specifica delle produzioni vitivinicole, alle trasformazioni e commercializzazione dei relativi prodotti, all’utilizzazione delle biotecnologie.
Ho preferito il secondo indirizzo e sono soddisfatto di questa scelta, che ho fatto con molta convinzione e, soprattutto, senza troppi indugi.
Questa volta fare una scelta è stata un’impresa meno difficile rispetto a quando,  qualche anno fa, in procinto di concludere la Scuola Media, mi si presentava lo spinoso dilemma: cosa devo fare? Quale corso di studi devo intraprendere?
Tante le possibilità formative che mi venivano prospettate e tra queste mi aveva particolarmente incuriosito quella ad indirizzo agrario. Personalmente, a differenza di alcuni miei amici, che provenendo da famiglie in cui uno o più componenti operavano nel settore agricolo e zootecnico, erano già dentro questo ambiente e potevano sentire un’attrazione quasi naturale verso questo corso di studi, io ero abbastanza estraneo a questo mondo.
Ciò che mi attraeva verso questo Istituto era un mio particolare amore per la natura, nel senso più generale della parola, ma soprattutto la curiosità verso un percorso di studi meno tradizionale. Leggendo i depliant informativi, scorgevo, non solo, una lunga serie di materie scolastiche….. ma tra queste anche  alcune che mi erano poco note o addirittura altre che avevano denominazioni alquanto strane come, ad esempio, Topografia ed Estimo.
Non devo nascondere che nel momento in cui esternavo questo mio interesse ad altri amici mi sentivo la classica frase “vuoi fare l’Agrario ma quella è una scuola per cafoni!” L’ho voluta riferire giusto perché, purtroppo circola ancora questa etichettatura, ma non è il caso di polemizzare su questo in quanto ora lo posso dire tranquillamente è solo dettata da un’idea precostituita che ha radici soprattutto nell’ignoranza e nell’ottusità.
Comunque oggi mi trovo qui, al terzo anno, e sinceramente non mi pento della scelta che ho fatto, anzi ne sono molto soddisfatto. Infatti devo riconoscere che, accanto alle materie tecniche che forniscono nozioni e conoscenze in campi molto ampi, diversi e interessanti, trovano spazio anche quelle materie, cosiddette più classiche, come italiano, storia, matematica e fisica, inglese, che contribuiscono a fornire al futuro diplomato un’ottima base culturale per proseguire gli studi in modo proficuo a livello universitario, non solo nel settore dell’Agraria ma anche per affrontare altri corsi di laurea.
A questo punto posso anche riconoscere la fondatezza di un’altra circostanza. Sempre qualche anno fa, al momento della scelta scolastica, leggendo e informandomi sugli sbocchi professionali del perito agrario mi stupiva alquanto la lettura di quella lista innumerevole di possibilità professionali che tale diploma poteva offrire:
– direzione, amministrazione e gestione di aziende agrarie e zootecniche;
– progettazione, direzione e collaudo di opere di miglioramento fondiario e di trasformazione di prodotti agrari e relative costruzioni limitatamente alle medie aziende, il tutto in struttura ordinaria;
– misura, stima, divisione dei fondi rustici, delle costruzioni e delle aziende agrarie e zootecniche, anche ai fini dei mutui fondiari;
– lavori catastali, topografici, cartografici e tipi di frazionamento, inerenti le piccole e medie aziende e relativi al catasto terreni ed al catasto urbano;
– stima dei tabacchi e lavori nella tecnica dei tabacchi, stima delle colture erbacee ed arboree e loro prodotti e valutazione degli interventi fitosanitari;
– valutazione dei danni alle colture, stima di scorte e dei miglioramenti fondiari agrari e zootecnici, nonché le operazioni di consegna e di riconsegna dei beni rurali e relativi bilanci e liquidazioni;
– direzione e manutenzione di parchi e la progettazione, la direzione e la manutenzione di giardini anche localizzati, gli uni e gli altri, in aree urbane;
– rotazioni agrarie;
– progettazione e direzione di piani aziendali ed interaziendali di sviluppo agricolo limitatamente alle medie aziende;
– attività tecniche connesse agli accertamenti, alla valutazione ed alla liquidazione degli usi civici;
– assistenza tecnica ai produttori agricoli singoli ed associati.
Tutto ciò mi sembrava troppo esagerato per essere vero!
Nessun altro Istituto offriva una lista di opportunità così lunga ma soprattutto così varia ed ampia. Oggi che sto sperimentando questo percorso di studi devo riconoscere che le conoscenze che si acquisiscono, di anno in anno, sono tali da permetterci, effettivamente, di poterci realizzare in ciascuna delle attività sopra descritte.
Sarebbe fantastico se ciò si potesse avverare così facilmente e i risultati dei nostri studi potessero portarci a raggiungere obiettivi oltre ogni possibile rosea previsione.
Il compito più arduo spetta soprattutto a noi!
Siamo noi studenti che dobbiamo vivere questa opportunità formativa offertaci, con serietà, con impegno costante e proficuo nello studio di tutte le materie scolastiche.
Noi siamo grati ai nostri professori per il loro impegno profuso sia nelle lezioni teoriche che in quelle applicative, ma soprattutto perché non disdegnano di affrontare con noi tutte quelle problematiche relative a questo mondo e che si potrebbero presentare nel momento in cui saremo chiamati ad esercitare la nostra professione.
Noi dobbiamo convincerci proprio di questo: studiare non deve essere un semplice assolvimento, a volte anche svogliato, dei compiti assegnati dai nostri professori. Noi siamo destinati ad essere dei professionisti: sarebbe inopportuno e deleterio per noi stessi, terminare un corso di studi, tecnico, come il nostro, e sentirsi impreparati. Quale figura faremmo nel momento in cui un operatore del settore rivolgendosi a noi per una consulenza o una qualsiasi informazione, rimanesse deluso dalla nostra impreparazione? Ciò si rileverebbe, probabilmente, anche come un danno di immagine per tutta la categoria dei periti agrari, soprattutto per coloro che operano con tanta competenza e professionalità.
Infatti il Perito Agrario, proprio per la sua formazione, rappresenta una figura di elevata valenza culturale e professionale, ed è di fondamentale importanza soprattutto in una provincia, come la nostra, in cui l’agricoltura ha ancora un elevato peso economico e l'ambiente costituisce una risorsa sulla quale puntare nell'immediato futuro.
A questo punto devo fare un’altra considerazione: io ho la fortuna di essere ospite del Convitto annesso all’Istituto. Perché una fortuna? Questa struttura, dal punto di vista organizzativo e logistico, garantisce a noi convittori, un soggiorno sereno e confortevole, ma il suo punto di forza, a mio giudizio, è rappresentato dalle attività promosse dagli Istitutori che rendono questo Convitto un laboratorio stimolante di idee e progettualità, che contribuisce alla formazione globale dello studente. Tutto ciò è reso possibile da un lavoro di sinergia tra la Consulta di Convitto, il Team di Supporto Educativo e gli Istitutori. Infatti accanto ai laboratori come quello di informatica e quello musicale, vi sono progetti finalizzati, per esempio, alla redazione del Giornale di Convitto “Il Mosaico”, al recupero del Patrimonio Ambientale, Culturale del Territorio e, soprattutto, quello di un orto biodinamico curato da un gruppo di convittori, quasi tutti del primo anno. I nostri istitutori, guidati dal Coordinatore Calabrese, ci hanno offerto la possibilità di sperimentare la conduzione di un orto e di confrontarci con tutte quelle problematiche che tale attività comporta: la scelta del terreno, la sua lavorazione, l’impianto, la risoluzione di tutte quelle avversità che una coltivazione potrebbe presentare: gli agenti atmosferici, l’attacco delle erbe infestanti o degli insetti, le malattie. E’ una magnifica esperienza che stanno vivendo soprattutto i miei amici. Che soddisfazione, infine, quanto i prodotti raccolti vengono consegnati alla cucina del Convitto che provvederà, poi, a cucinarli per tutti noi. Abbiamo realizzato quel ciclo che viene definito: dal produttore al consumatore.
Ovviamente tutto ciò ha una sua ragione di essere: la passione e la voglia di fare dei miei amici, le loro competenze acquisite anche grazie al loro ambiente di provenienza: le loro famiglie dedite all’agricoltura.
Devo riconoscere che vivendo in Convitto e grazie ai suoi numerosi momenti di socializzazione ho potuto conoscere un mondo nuovo: il mondo dei giovani che amano la terra e il lavoro dei propri genitori.
Ho scoperto che il verbo “coltivare” sottolinea proprio la cura che l’agricoltore ha per la sua terra perché dia frutto: quanta passione, quanta attenzione, quanta dedizione in tutto questo! Si crea un rapporto familiare tra la terra e l’uomo.
Penso che l’opera di quanti coltivano la terra, dedicando generosamente tempo ed energie, si presenta come una vera e propria vocazione. Essa merita di venire riconosciuta e adeguatamente valorizzata, anche nelle concrete scelte politiche ed economiche. Occorre prestare la dovuta attenzione alla fin già troppo diffusa sottrazione di terra all’agricoltura per destinarla ad altre attività, magari apparentemente più redditizie.
Concludo qui non volendomi addentrare in discorsi più impegnativi che possono essere trattati, in maniera più competente da voi, qui presenti, che rappresentate la migliore professionalità che la nostra provincia possa offrire e cui sono affidate le sorti di un’Agricoltura che merita di riacquistare un ruolo centrale e vitale nella nostra economia.
Grazie.
foto della manifestazione in
 
Data: 
Lunedì, Febbraio 22, 2021 - 21:00

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